Studio tau
Sotto la dizione “responsabilità sociale delle imprese” (nota anche con l’acronimo di CSR, ovvero Corporate Social Responsibility), si sono raccogliere più specifici filoni di intervento:
– tutela dei diritti dei lavoratori, espressi dalla norma SA 8000, emessa dal SAI
– etica comportamentale (Covenzione OCSE, D.Lgs 231/01), dove la responsabilità dell’azienda viene fatta coincidere con quella personale dei suoi collaboratori
– responsabilità sociale, definiti nella norma ISO 26000.
Essi possono essere ricondotti alla logica di una corretta gestione aziendale (la cosiddetta corporate governance) e al concetto di parti interessate, termine che comprende tutti i soggetti che ruotano intorno ad un’azienda o organizzazione: titolari, collaboratori, fornitori, clienti, società; (sia a livello locale, sia a livello globale).
Questi soggetti sono interessati ai buoni risultati conseguenti ad una corretta gestione dell’azienda o organizzazione; questa a sua volta ha interesse ad intrattenere un rapporto corretto ed equilibrato con tutti i suoi interlocutori.
Gli anni più recenti si caratterizzano dunque per un fiorire di iniziative volte a definire una nuova cultura d’impresa, nella quale i principi di trasparenza, etica, responsabilità e affidabilità diventano condizioni preliminari per garantire all’impresa credibilità nel suo ruolo di soggetto attivo in una società globalizzata.
Un aspetto essenziale è che, contrariamente a quanto si possa pensare, questi temi non sono riservate alle grandi imprese.
La conferma di ciò può essere facilmente trovata nell’attivismo con cui imprese piccole e medie investono tempo e risorse per attuare iniziative in questa direzione, dalla definizione di una politica della Responsabilità sociale alla decisione dotarsi di un codice etico, alla realizzazione di audit interni mirati a dare evidenza del proprio impegno.